Scelte, quelle comunicate oggi dal pontefice argentino, che vanno nella direzione di una Chiesa sempre più aperta alle realtà periferiche del mondo ecclesiastico. “La loro provenienza – ha sottolineato il Papa durante la preghiera Regina Coeli di oggi – esprime l’universalità della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra”. E ancora:”L’inserimento dei nuovi cardinali nella diocesi di Roma, inoltre, manifesta l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo”. Il conclave, come accade sotto ogni pontificato, diviene sempre più “a immagine e somiglianza” del Papa regnante. Undici dei nuovi cardinali sono da considerare elettori. Tre, avendo superato gli ottant’anni d’età, faranno parte del collegio dei non elettori, che diventeranno così 101.
Tra i nuovi porporati troviamo Louis Raphaël I Sako – Patriarca di Babilonia dei Caldei, Monsignor Luis Ladaria Ferrer, che è succeduto al cardinale tedesco Mueller alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede dopo il mancato rinnovo dell’incarico, mons.Angelo De Donatis, che è il vicario di Bergoglio per la diocesi di Roma, monsignor Giovanni Angelo Becciu, che è il Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e Delegato Speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta e il cardinale peruviano Pedro Barreto, arcivescovo di Huancayo. Nell’elenco ci sono anche monsignor Konrad Kraiewski, che svolge la funzione di Elemosiniere pontificio; mons. Joseph Coutts, che è l’arcivescovo di Karachi; mons. Antonio dos Santos Marto, vescovo della diocesi portoghese di Leiria-Fatima; mons. Désiré Tsarahazana, che è l’ arcivescovo di Toamasina; Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila e Thomas Aquino Manyo Maeda, arcivescovo in Giappone, ad Osaka.