Giornata di celebrazioni istituzionali e manifestazioni per il 73esimo anniversario della Festa della Liberazione d’Italia. Mentre le più alte cariche dello Stato si sono incontrate all’Altare della Patria e poi al mausoleo delle Fosse Ardeatine, l’Anpi ha organizzato, assieme ad altre associazioni, un corteo unitario per le vie della Capitale. Ma la Comunità ebraica ha scelto di non prendere parte alla manifestazione, riunendosi per un momento di raccoglimento in una zona diversa da quella scelta dai partigiani.
A scatenare la polemica, la notizia della presenza della rappresentanza palestinese, che ha dichiarato di voler sfilare indossando bandiere e kefieh. “In questa giornata bisogna portare rispetto alla storia e ai suoi protagonisti”, ha spiegato in una nota la brigata ebraica, definendo quelli palestinesi “simboli estranei allo spirito del 25 aprile”.
In occasione della cerimonia all’Altare della Patria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori presso la tomba del milite ignoto. In piazza erano presenti il premier Paolo Gentiloni, i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro della Difesa Roberta Pinotti e le alte cariche militari.
È partito da via Genocchi a Roma, di fronte alla Regione Lazio, il corteo Anpi che attraverserà una zona della Capitale, fino a Porta San Paolo. Molte le delegazioni di associazioni antifasciste: con Anpi sono presenti Aned, Anei, Anpc, Anppia, Anvrg Roma, Fiap e il Circolo G. Bosio. Con loro anche giovani, sindacati e alcuni esponenti del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Risuonano canzoni partigiane, mentre sul camion che apre la fila è affissa la scritta “Ora e sempre resistenza”.
Presente anche la delegazione della Comunità palestinese del Lazio e di Roma: “Gerusalemme città aperta, pace giusta in Palestina”, si legge su un manifesto. Come previsto, proprio a causa della presenza di bandiere palestinesi, è assente la Comunità ebraica della Capitale.
In mattinata il presidente del Consiglio ha celebrato anche su Twitter la festa della Resistenza: “Il 25 aprile fu il giorno del riscatto dell’Italia – ha scritto – è dovere di tutti ricordare chi ha combattuto per la nostra libertà contro gli orrori della dittatura”. Un pensiero “speciale” poi anche al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, operato nella notte al cuore, definito da Gentiloni un “protagonista della Repubblica”.