PALERMO – “Non sono ‘deluso’ da Musumeci, ma chiamarmi per dirmi ‘devi dimetterti’ è stato da parte sua poco cortese. Io sono Sgarbi, se vuoi cacciarmi fallo ma non puoi ordinarmi di dimettermi”. Queste le parole espresse dal critico d’arte e assessore regionale ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi, riprese da LiveSicilia e pronunciate a margine della presentazione della mostra ‘Antonello incontra Laurana’, a Palazzo Abatellis di Palermo. Sgarbi chiede a Musumeci “ancora un po’ di tempo, almeno fino all’8 maggio, per potere portare a termine – ha spiegato – le diverse iniziative avviate in questi mesi in assessorato. Fosse per me andrei via anche oggi – ha aggiunto – per la sgradevolezza del comportamento nei miei confronti, ma vorrei avere il tempo di ultimare le iniziative avviate”.
E ancora: “La scelta ormai non è più tra assessore e ministro, ma tra assessore e deputato. Loro hanno deciso che devo andare via. Io sto chiedendo semplicemente che si rispetti il regolamento della Camera, che mi dà un mese di tempo per scegliere dall’insediamento della giunta per le elezioni”. Tornando sulla telefonata avuta con Musumeci e in presenza del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, Sgarbi ha precisato: “Mi ha detto ‘devi decidere’ ma intendeva ‘devi decidere di andartene'”. Parole che il critico d’arte, che si autodefinisce “l’unica opposizione ai grillini”, bolla come una “scortesia istituzionale. Da quella telefonata – ha aggiunto – non sento il governatore e non mi interessa sentirlo”. Da qui la conclusione con una battuta ironica: “Ho avuto la sensazione che mi volessero fuori dai c…. . Io invece voglio rimanere, non per Musumeci e non per me, ma per dolcezza verso la Sicilia”.