Il codice di procedura penale dice che un sindaco non può essere interdetto dalla carica, la Severino invece dà semaforo verde alla sospensione del primo cittadino, dopo la condanna di primo grado. Le norme, anche se formalmente trattano situazioni diverse, fanno a pugni. La tanto decantata Severino e l’articolo 289 del codice marciano in direzione opposta. Risultato: la Cassazione, come anticipato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, reintegra al suo posto il sindaco di Troia (Foggia), Leonardo Cavalieri.
Siamo in un labirinto di norme e dentro un paradosso: perché la Suprema corte nota che il borgomastro può essere arrestato, ma una misura coercitiva meno forte come l’interdizione, dalla durata variabile, non può essere data. Tratto da IlGiornale