Tornato a Roma mercoledì notte, Berlusconi si butta nella mischia e incontra i vertici del partito. Prima i capigruppo, poi i coordinatori regionali. Sente profumo di campagna elettorale, il Cavaliere anche se, vista soprattutto la situazione del Pd, afferma: «Non credo che si voterà prima di febbraio dell’anno prossimo, alla scadenza naturale della legislatura». Non solo: la sentenza della corte di Strasburgo pare interessargli meno del solito: «A prescindere dal verdetto sarò in campo. Già con la battaglia referendaria la mia presenza è stata determinante. E lo sarà anche per le Politiche».
Coi suoi parla di tutto, l’ex premier; e, aggiornato sui prossimi movimenti parlamentari, non può che annuire soddisfatto: Forza Italia è tornato un polo d’attrazione. Ncd si sta dissolvendo e molti stanno ribussando alle porte di Arcore. Stesso discorso per i verdiniani di Ala. Il Cavaliere non serba rancore per chi lo ha abbandonato e dice: «Sono tutti benvenuti. È ovvio, però, che chi ritorna si mette in coda». Al momento della compilazione delle liste chi non ha abbandonato la nave sarà privilegiato rispetto ai tanti Schettino che chiederanno di risalire a bordo. Non solo: «Chi non è in regola con il pagamento delle quote non sarà rieletto». IlGiornale