“Ha morso un pulsante per attivare l’immissione del farmaco letale”. Così è morto Dj Fabo, al secolo Fabiano Antoniani, il 39enne cieco e tetraplegico dopo un incidente in macchina che da tempo chiedeva di poter mettere fine alla sua vita. A raccontare gli ultimi istanti prima del suicidio assistito è Marco Cappato dell’Associazione Coscioni, l’uomo che lo ha accompagnato ieri sera nella clinica svizzera dove Fabo è morto grazie a un cocktail di farmaci che in circa mezz’ora lo ha prima addormentato e poi portato in arresto cardiaco.
Non trattandosi quindi di eutanasia (che prevede l’intervento diretto di un’altra persona), Fabo doveva autonomamente avviare la procedura mordendo appunto un pulsante che ha attivato l’iniezione. “Era molto in ansia perché temeva, non vedendo il pulsante essendo cieco, di non riuscirci. Poi però ha anche scherzato”, ha raccontato Cappato, come riporta Tgcom24, “Al mio rientro in Italia, nella giornata di domani, andrò ad autodenunciarmi, dando conto dei miei atti e assumendomene tutte le responsabilità”. Per lui infatti si configura il reato di “aiuto al suicidio” che prevede una pena fino a 12 anni di carcere.