I cambiamenti più importanti, come riportano i dati del Corriere della Sera di Nando Pagnoncelli, riguarderebbero il centrosinistra con il rischio di scissione nel Pd e la presenza del Campo Progressista promossa da Giuliano Pisapia. La possibile nuova forza di sinistra del dopo scissione già testata due settimane fa, registra una lieve crescita di consenso passando dal 3,7% al 4,3% sul totale degli elettori (6,5% sui voti validi). Se si aggiungono gli elettori potenziali, cioè quelli che sebbene dubbiosi non escludono di poterla votare (2%, che diventa il 3% dei voti validi), il consenso passa dal 5,6% al 6,3%. All’incirca la metà dell’elettorato potenziale (3,2%) proverrebbe dal Pd mentre gli altri dall’astensione, da altre liste di sinistra e dal M5S.
Per quanto riguarda i consensi per i partiti il M5S si conferma al primo posto con il 30,9% dei consensi, seguito a ruota dal Pd con il 30,1%, entrambi stabili rispetto al dato di gennaio. A seguire, in crescita di qualche decimale, Forza Italia (13%) e Lega (12,8%) che, insieme a Fratelli d’Italia (4,3%), superano il 30%.
La stabilità riguarda anche il gradimento dei leader. Rispetto a dicembre, infatti, si registrano variazioni modeste, con l’eccezione del presidente Gentiloni che aumenta di 8 punti, passando da 35 a 43, seguito a 10 punti di distanza da Di Maio (33), Renzi (32, in calo di 3 punti), Grillo (29, in calo di 2 punti).