Donald Trump ha giurato sulla Bibbia, ripetendo la formula solenne pronunciata dal presidente della Corte Suprema. I suoi cinque figli sono vicino a lui, insieme alle massime autorità del Paese e agli ex presidenti Bill Clinton e George W. Bush, con le rispettive mogli. Il primo a prestare giuramento è il vicepresidente Mike Pence.
Poi tocca a Trump. Ed ha inizio la nuova era americana. “Siamo uniti in un grande sforzo nazionale per ricostruire il nostro Paese – dice Trump nel suo primo discorso da presidente – e ripristinare le promesse per tutto il nostro popolo. Insieme determineremo il corso dell’America e del mondo per molti, molti anni nel futuro. Affronteremo sfide, ci confronteremo tra noi, ma porteremo a casa risultati”. In questi anni, prosegue, “l’establishment ha protetto se stesso, ma non i cittadini del nostro Paese”.
“Il 20 gennaio del 2017 sarà ricordato come il giorno in cui il popolo è diventato di nuovo governante. Gli uomini e le donne dimenticati del nostro Paese non lo saranno più. Tutti adesso vi ascoltano”. “Gli americani – prosegue il presidente – vogliono le scuole per i figli, sicurezza per il quartiere e lavoro per se stessi. Queste sono richieste giuste e ragionevoli da parte di persone giuste”. Poi rivolge un pensiero a chi soffre: “Per troppo cittadini c’è una realtà differente, madri e figli che lottano per arrivare a fine mese, aziende arrugginite come pietre tombali, un sistema di istruzione che spreca soldi e lascia gli studenti senza conoscenza, crimini e bande e droga che pertano via le vite ma questi problemi si fermano qui, ora”. IlGiornale