Ragalna, intervista al candidato sindaco Chisari, che pizzica Carone: “Troppa esperienza? Troppe incrostazioni”

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E’ stato difficile mettere insieme la sua lista dei candidati al consiglio comunale?

Moltissimo. Avevamo un sacco di gente validissima. Quando si devono assumere delle decisioni del genere è sempre un percorso ad ostacoli. Ma sono in ogni caso rincuorato, perché probabilmente la gente ha capito che il vero cambiamento a Ragalna può essere ottenuto soltanto dando fiducia e sostegno al nostro progetto.

E’ un cambiamento vero?

Verissimo. Abbiamo una lista molto forte, in massima parte fatta di giovani ma anche con personalità dai capelli grigi come i miei. I giovani vanno sempre accompagnati da chi ha esperienza di vita e politica. Non si può buttare nell’immondizia l’esperienza in tutte le sue forme: le liste composte tutte da giovani non sono una cosa giusta. Bisogna creare il giusto equilibrio. Noi crediamo di essere riusciti a crea-re proprio il giusto equilibrio.

A Ragalna è frequente l’espressione di “voto utile” verso chi ha esperienza, giudicando quindi inutile il voto dato a chi non ha avuto esperienza amministrativa e politica. Come giudica una posizione del genere?

C’è un proverbio siciliano che dice “U supecchiu è comu u mancanti”, vale a dire: quello che eccede, che è in più, è un po’ come quando manca. Va evitato. La troppa esperienza produce incrostazioni che sono difficili da sconfiggere. Nulla di particolare, figuriamoci, ma sono incrostazioni che non giovano per nulla a Ragalna.

Le vostre candidate donne?

Cinque, tutte giovanissime o quasi. Diciamo un buon assortimento. Molte provengono dal mondo dell’insegnamento, don-ne e ragazze straordinarie. Per gli altri, ritengo che fino all’ultimo si sia fatto bene ad aspettare pazientemente prima di for-mare una squadra che fosse all’altezza della situazione. Bisogna essere bravi a mettere insieme il meglio, ma è chiaro che va fatto nell’ottica dell’ottenimento della responsabilità di governo. Se si vince, andiamo noi a governare la città. Diversamente, non sarebbe servito a nulla. Ci hanno rimproverato di essere stati forse esagerata-mente lenti: alla fine abbiamo messo in campo una squadra di tutto rispetto, di cui sono molto orgoglioso.

C’è chi forse non era pienamente convinto proprio fino a qualche giorno prima l’accettazione delle candidature ufficiali, e che poi ha ritenuto di sposare “Cresce Ragalna”. Non è così?

E’ giusto che ognuno compia le proprie valutazioni, non abbiamo inseguito nessuno. Non abbiamo avuto fretta, come ho già detto, e questo essere stati pazienti ha portato i suoi frutti. Alla fine ha vinto il buonsenso e la voglia di stare per la prima volta a delle regole precise e chiare, che tutti saremo chiamati a rispettare. Per me la cosa più importante non è vincere le elezioni, ma vincerle bene ed in modo da fare le cose in un certo modo.

E’ stato deciso il criterio attraverso cui saranno individuati i suoi quattro assessori?

Si, ma ritengo non sia opportuno spiegarlo in questo momento. I due assessori designati li abbiamo pescati in casa nostra. Roberto Di Bella e Lucia Saladdino, anche candidata, faranno certamente un ottimo lavoro. Non abbiamo ancora deciso chi ricoprirà la carica di vicesindaco. Sulla giunta una cosa posso assicurarla: non ci sarà Daniela Santanché (ride).

Dovesse essere eletto sindaco di questa città, cosa farà il giorno dopo?

Riunione operativa. Voglio capire chi fa cosa, poi a lavoro immediatamente.

Ha tenuto una conferenza di presentazione della sua candidatura a sindaco con oltre cinquecento cittadini. Poi un’altra manifestazione durante la qua-le ha presentato i candidati nella sua li-sta, a cui hanno partecipato circa mille persone. Numeri importanti. Come li commenta?

Il giorno dopo sono stato avvicinato da numerosissimi soggetti che volevano fare spot di “Cresce Ragalna”. Semplici cittadini che volevano metterci la faccia. Noi abbiamo preferito mettere fuori la gente normale, il progetto non è personalista ma di squadra. La squadra per noi ha un’importanza fondamentale. Riguardo alle nostre manifestazioni, mi dicevano che di persone ne hanno contate circa ventiquattro (ride ancora). Quello che abbiamo detto credo abbia un po’ disturbato gli attuali amministratori, che sembrano non credere molto al nostro materiale virtuale, cioè quello che mostriamo per fare intendere come vorremo operare quando andremo ad amministrare Ragalna. Partiamo da un presupposto: dare alla città i servizi essenziali non è in discussione. Qualcosa di essenziale sta alla base, lo dice la stessa paro-la. Una amministrazione che non sa garantire istruzione, la pulizia, l’illuminazione, non è la mia amministrazione. Promettere cose del genere sarebbe come dire: da do-mani mangerò tutti i giorni, respirerò, berrò tanta acqua. Mi sembra assolutamente inutile. Quello che pensiamo noi è di dare una visione totalmente diversa della città, culturale, fisica ed anche pratica. Se non si hanno idee non si ha nulla, nemmeno la forza di garantire l’essenziale. Questo è bene precisarlo.

Nel suo ultimo intervento su Freedom24, il candidato Vittorio Caro-ne esprime contrarietà relativamente l’impegno di soggetti paternesi, già candidati a Paternò, dentro le liste politiche a Ragalna. Non le sembra una dichiara-zione un pò forte?

Dopo vent’anni l’ha capito. Le liste facenti capo ai personaggi che conosciamo sono sempre state ricche di donne e uomini paternesi. Aspettiamo di leggere i nomi della loro lista, e vedremo cosa e come si presenteranno alla città. Ho sentito un paio di nomi, roba interessante. E poi, io valuto i candidati personalmente. Valuto la loro preparazione, la voglia che hanno di spendersi per la nostra comunità e il come intendono farlo. I pregiudizi non mi appartengono e non ho mai chiuso le porte a nessuno. Gli interessi di Ragalna si perseguono con disponibilità e apertura menta-le, non con l’astio e la cattiveria.

Sul candidato del Movimento Cinque Stelle, Roberto Fonte?

Non lo conosco personalmente, mi pare una persona per bene. Credo sia però parecchio imbevuto di uno spirito nazionale del movimento che lo candida. E’ contro tutto e tutti, e a me non sta bene. Si ritiene la novità e magari lo sarà davvero, ma tutti gli altri? Parlare dei politici in un certo modo è come quando si parla del colesterolo: c’è anche quello buono. Ed anche per i politici è così. In ogni caso, io non sono stato e non sono un politico. Quindi, ritengo di non correre alcun rischio.

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