“Due plichi identici, a mio nome, nella cassetta della posta”, racconta Edoardo Livolsi, residente in Repubblica Ceca, che spiega – come riportato dal quotidiano Il Giornale – il fatto di avere ricevuto ad inizio settimana una busta contenente scheda e certificato elettorali e busta preaffrancata per rispedire il tutto all’ambasciata italiana. L’uomo ha così messo la sua croce e poi ha inviato tutto. Salvo ritrovarsi un nuovo plico nella cassetta delle lettere due giorni dopo: nuovo certificato, nuova scheda e – di fatto – possibilità di votare di nuovo senza che nessuno si accorga dell’errore.
“Come è possibile? Quanti altri ce ne sono?”, si chiede ora Livolsi, spiegando di non avere ominimi registrati all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. E intanto – come sosteneva lo stesso Salvini ieri – in molti non hanno ancora ricevuto nulla.