Colpo di stato in Turchia. Erdogan: “La pagheranno cara”

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Recep Tayyp Erdogan, presidente della Turchia

Recep Tayyp Erdogan, presidente della Turchia

Colpo di stato contro Erdogan da parte dell’esercito in Turchia. L’evoluzione del golpe, come riportato dal sito internet del quotidiano Repubblica, è seguito con la massima attenzione dalla Russia (tra i due Paesi c’è da tempo una forte tensione), e dagli Usa, essendo il paese turco componente della Nato. Sospese le trasmissioni della rete radiotelevisiva statale Trt in turchia. Aerei da guerra ed elicotteri stanno sorvolando la capitale turca. I due ponti sul Bosforo che collegano la parte orientale e occidentale di Istanbul sono stati chiusi. Carri armati dell’esercito turco sono stati dispiegati all’aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul, cancellati tutti i voli da tutti gli aeroporti. Una forte esplosione è risuonata in serata in un centro di addestramento delle forze speciali della polizia turca ad Ankara, situato nel quartiere di Golbasi.

Erdogan in salvo. Il comandante delle forze terrestri turche, il generale Hulusi Akar, capo di stato maggiore fedele al presidente, sarebbe ostaggio dei golpisti, mentre è giallo sulla sorte di Recep Tayyip Erdogan: secondo alcuni risulta in salvo, avrebbe lasciato il Paese a bordo di un aereo privato decollato da Bodrum, e avrebbe invitato via smartphone i turchi a scendere in piazza, minacciando nel contempo che i golpisti sarebbero stati puniti. Avrebbe aggiunto di essere convinto dell’insuccesso del golpe. Secondo altri sarebbe stato arrestato. Quel che è certo è che i golpisti hanno preso la sede dell’Akp, il suo partito. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha confermato “conflitti a fuoco tra militari e polizia”.